Il Ministro per il Mezzogiorno, Mara Carfagna, ha ricevuto stamattina una delegazione di sindaci della Rete Recovery Sud, la rete dei primi cittadini.
L'incontro odierno, in cui la Puglia è stata rappresentata da Davide Carlucci, primo cittadino di Acquaviva delle Fonti, sarà oggetto di confronto con tutti gli altri sindaci per una valutazione di merito ma è apparso incoraggiante perché il ministro ha mostrato di voler fare sue buona parte delle proposte che arrivano dalla prima aggregazione di amministratori meridionali mai nata in Italia, che conta ormai oltre quattrocento adesioni e si è già costituita formalmente.
Carfagna ha dato la sua disponibilità a farsi portavoce delle richieste nel Consiglio dei Ministri e ha annunciato che è stato istituto un "Capitolo Sud" che conta su almeno 150 miliardi di euro di risorse, sommando i fondi PNRR con altri finanziamenti europei.
I sindaci hanno ribadito le loro posizioni in maniera ferma. I 2800 progettisti per il Sud annunciati negli scorsi giorni sono un buon segnale ma sono ancora insufficienti rispetto alle esigenze di Comuni particolarmente oberati di incombenze perché collocati in contesti fortemente caratterizzato da degrado e deficit di sviluppo: ne servirebbero almeno altri 5000, possibilmente reclutando giovani meridionali con esperienze significative maturate all'estero o in altre aree d'Italia. Fondamentale, inoltre, è determinare la quota dell'investimento che lo Stato dovrà fare per il Sud con il Pnrr e che dovrà attestarsi tra il 68 e il 70% in coerenza con i criteri che hanno portato all'assegnazione all'Italia dei fondi del Recovery Plan. Su questo i primi cittadini, pur apprezzando gli sforzi del ministro Carfagna, non intendono transigere, al punto che hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio affinché vigilino sul rispetto dei vincoli europei.
Inoltre, i sindaci hanno anche consegnato un elenco di proposte che vanno dall'ammodernamento di strade all' infrastrutturazione delle aree produttive, per le quali sono pronti a mettersi a disposizione del Governo per accelerare quanto più possibile l'attuazione, dandosi obiettivi e cronoprogrammi stringenti.
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