Sono in attesa di fare il mio intervento alla Commissione petizioni del Parlamento europeo per chiedere di vigilare che i fondi del Recovery Plan servano davvero a far risollevare il Sud.
Una volta per tutte.
Siamo riusciti a far arrivare la voce dei sindaci del Sud anche al Parlamento europeo. Hanno condiviso le nostre ragioni anche i rappresentanti delle tre più importanti famiglie politiche europee: i Socialisti& Democratici, i Popolari Europei e i Verdi-Ale, tra i quali l'eurodeputato Piernicola Pedicini che ringrazio molto per il sostegno.
La commissione Petizioni ha deciso che la nostra petizione resterà aperta: significa che il Piano di ripresa e resilienza del Governo italiano avrà il fiato sul collo non solo dei 3500 cittadini meridionali che hanno già firmato ma anche di quelli che potranno continuare a farlo nei prossimi giorni.
Cosa chiediamo? Di modificare il Pnrr per fare in modo che sia il più possibile aderente alle necessità dei nostri territori, che chiedono di superare una volta per tutte le disparità che ci dividono dal resto d'Italia.
Vogliamo asili nido e servizi per l'infanzia come in Emilia Romagna, una rete di treni e autostrade come in Lombardia, zone industriali pronte ad accogliere aziende come in Veneto, una sanità che non costringa più ai viaggi della speranza.
Chiediamo che il Governo investa su una grande opera pubblica verde: un Parco della transumanza che parta dall'Abruzzo e percorra il Molise, la Puglia, la Basilicata, la Campania, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna, portando visitatori da tutto il mondo a immergersi nella nostra natura e ad apprezzare la nostra enogastronomia.
Pretendiamo che il Recovery Fund non sia l'ennesima occasione mancata per il Mezzogiorno. Ci auguriamo che i nostri figli un giorno non sentano più parlare di "questione meridionale".
"E anche se oggi potrà sembrare un sogno
Da domani può essere la realtà
Da domani deve esser la realtà"
(Eugenio Finardi)
L'intervento del sindaco Davide Carlucci al Parlamento Europeo.
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