Con l'inizio della trebbiatura in Puglia, "il granaio d'Italia" come lo definisce Coldiretti con i suoi 360 mila ettari coltivati, prende il via la raccolta del grano stimata in calo del 45% "a causa del clima pazzo con le gelate prima e la siccità dopo, che ha dimezzato le rese fino a 12 quintali per ettaro, mentre la qualità risulta eccellente". E' quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti Puglia.
In provincia di Bari il calo della produzione raggiunge il 60%, mentre a Foggia la situazione è molto variegata tra zone irrigue e non irrigue, dove comunque hanno inciso gelate e siccità e si stima una diminuzione fino al 35% della produzione di grano. "Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di un quarto di tutto il frumento duro italiano" dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
A colpire i campi regionali non sono solo i cambiamenti climatici, ma anche l'allarme incendi. "In provincia di Foggia - spiega Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia - i nostri agricoltori stanno trebbiando con grande lena per evitare il rischio fiamme che è sempre in agguato. Se di originare naturale, dolosa o per mano di piromani, dal 20 maggio al 20 giugno sono state 70 le chiamate d'intervento ai vigili del fuoco per spegnare gli incendi in campagna"
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