Questo è il testo della lettera, firmata anche dall'assessore Caporusso, che ho inviato alla quinta commissione della Regione.
Noi abbiamo detto no all'impianto di biometano.
Ora però aspettiamo di sapere a cosa dobbiamo dire sì per risolvere i problemi evidenziati nella lettera.
"Buongiorno,
come già comunicato alla consigliera regionale Dott.ssa Laricchia Antonella, sono a disposizione per un eventuale nuovo incontro della commissione, non essendo riuscito a partecipare a quello fissato il primo luglio per un inconveniente del quale mi scuso con tutti voi. Come è noto, il consiglio comunale ha deliberato il proprio parere sfavorevole all'insediamento proposto dall'azienda Panacq srl. Tra le varie ragioni che ci hanno spinto a respingere questa proposta che pure, inizialmente, ci appariva una risposta interessante a una serie di problemi ecologici ed economici legati allo smaltimento della frazione umida del rifiuto, alla produzione di energia e alla creazione di posti di lavoro, ve n'è uno che ha inciso particolarmente: l'assenza di garanzie circa l'inserimento di questo impianto nella programmazione pubblica regionale.
La prospettiva di ospitare ad Acquaviva un biodigestore che non ci aiuta a chiudere in loco il ciclo dei rifiuti, costringendoci comunque a conferire altrove la nostra frazione organica, non ci appare sufficientemente convincente. Anche l'ipotesi di innescare dinamiche di sviluppo attraverso l'insediamento dell'azienda nel nostro territorio, ci sembra confliggere con l'ostilità manifestata da alcune aziende del territorio (sia pure per motivazioni che riteniamo infondate) nei confronti del prospettato investimento.
Il problema delle paventate emissioni odorigene, invece, è relativo: alla luce di quanto abbiamo potuto evincere dalla lettura del progetto, l'azienda non avrebbe avuto alcun interesse a disperdere gas. E in ogni caso, ogni rischio in tal senso si sarebbe potuto scongiurare chiedendo all'azienda di firmare una clausola contrattuale con la quale la stessa, a pena di risarcimento danni, si sarebbe impegnata a sospendere gli impianti in caso di rilascio di emissioni accertate in contraddittorio.
In definitiva, comunque, la posizione della nostra amministrazione comunale resta negativa all'esito di un primo confronto con la cittadinanza poiché la condivisione di ogni importante progetto economico con la popolazione è per noi imprescindibile. Sappiamo che oltre a un comitato per il No, è nato un comitato per il Sì. Siamo disponibili come sempre a confrontarci con entrambi, ma la nostra posizione resta quella espressa in consiglio comunale.
Tuttavia, restano a nostro giudizio inevasi una serie di problemi per i quali chiediamo il supporto concreto del consiglio regionale.
Continuiamo a far pagare ai cittadini una Tari piuttosto elevata anche a causa del costo di conferimento della frazione organica. Quali soluzioni propone la Regione in alternativa all'attuale sistema di oligopolio degli impianti?
La mancanza della chiusura del ciclo dei rifiuti disincentiva i cittadini ad effettuare una raccolta differenziata di qualità, in quanto i costi derivanti dal trasferimento delle varie frazioni in piattaforme di smistamento alla volta del nord Italia ed Europa, ricadono anche sulle comunità virtuose; Quali soluzioni propone la Regione in alternativa alle attuali contrapposizioni cittadine fomentate dalle opposizioni politiche?
La mancanza di comunicazione e sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza da parte degli organi competenti regionali, lascia i comuni isolati nella gestione di un processo così articolato e complesso che entra nella vita di ogni cittadino ed impatta la stessa da un punto di vista sociale ed economico.
Una tematica centrale questa che impatta in modo cruciale l’ambiente, tanto oggi discusso e sul quale si paventano soluzioni a volte distanti dal focus del problema. La Puglia ha raggiunto quasi il 60% di raccolta differenziata ma siamo solo all’inizio di un percorso virtuoso che esige il suo completamento e lo esige anche con una certa rapidità. Dunque la nostra Amministrazione si è espressa con sufficiente chiarezza. Ora però attendiamo di non essere lasciati soli dalla Regione di fronte ai problemi legati al ciclo dei rifiuti e di fronte alle sfide imposte dalla transizione ecologica.
Davide Carlucci
Sindaco di Acquaviva delle Fonti
Venturina Caporusso
Assessore all'Ambiente
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