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Acquaviva, No al parco eolico, Carlucci: “Abbiamo esposto le ragioni del nostro NO al parco eolico”



Stamattina abbiamo incontrato l'assessora regionale all'Ambiente e all'Urbanistica Anna Grazia Maraschio.


Erano presenti all'incontro i tecnici della Regione, il sindaco di Casamassima Giuseppe Nitti e l'assessora all'Ambiente del Comune di Acquaviva delle Fonti Rina Caporusso. Abbiamo esposto le ragioni del nostro no al parco eolico che Enel Green Power intende realizzare tra Casamassima e Acquaviva, le cui dimensioni non hanno alcuna relazione di proporzionalità con la morfologia del passaggio circostante, soverchiando tutto ciò che è intorno e mortificando un pezzo importante del nostro paesaggio rurale e della nostra economia.

La Regione provvederà a esprimere un parere tecnico sulla base delle osservazioni pervenute in questi giorni ribadendo che, sebbene sia necessario, ora più che mai, sostenere lo sviluppo dell'energia eolica, non tutti i luoghi sono idonei a insediamenti di questo tipo. Insomma, la Regione è dalla nostra parte.


Abbiamo anche accennato alla questione dell'impianto di biometano, anticipando alcune informazioni relative alla proposta progettuale depositata in Città metropolitana. Il Comune di Acquaviva ha rappresentato la disponibilità a valutare sì la possibilità di insediamento di questi impianti, già manifestata in una delibera di giunta, la 57 dell'8 aprile 2019, ma a tre precise condizioni: 1. Che vi siano precise garanzie in merito all'assenza di emissioni odorigene. 2. Che il conferimento della frazione umida del Comune di Acquaviva avvenga presso l'impianto che si andrebbe a realizzare e quindi che lo stesso sia previsto dalla pianificazione regionale; 3. Che vi sia un risparmio nei costi del conferimento della frazione umida non inferiore all'80% dei costi attuali.


A quanto ci risulta, la Regione sembra intenzionata a prevedere, nel nuovo piano dei rifiuti, un mix di impianti aerobici ed anaerobici pubblici e diffusi su tutto il territorio pugliese. I Comuni saranno coinvolti nella scelta dei siti.


Nel corso dell'incontro, si è parlato anche della possibilità di intervenire attraverso contributi pubblici, legati anche all'emergenza Covid, per ridurre la Tari pagata dai cittadini e in particolare per le utenze non domestiche, che a fronte di guadagni molto ridotti sono costretti comunque a sostenere i medesimi costi per lo smaltimento dei rifiuti che venivano sostenuti in periodi pre-Covid.


È previsto nei prossimi giorni un nuovo incontro per approfondire ulteriormente la questione legata al possibile insediamento dell'impianto a biometano con i tecnici della Regione.

Favorire la transizione ecologica è un dovere che la nostra Nazione ha assunto: sottrarsi significa rinchiudersi in una sorta di isolazionismo egoistico che sposta lontano dal campanile ogni responsabilità. Tutto, però, va valutato attentamente in relazione alle esigenze dei territori, senza pregiudizi ma con la giusta ponderazione di costi e benefici.


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