L’intitolazione di una strada al martire delle foibe Norma Cossetto, vittima dei <<titini>> ad antignana, nell’Istra, oggi terra corata, starebbe inscenando una serie di vibranti polemiche sui social. E non solo. A seguito di una decisione del Consiglio comunale di Acquaviva che ha votato all’unanimità una mozione del consigliere Francesco Colafemmina.
<<Caro Davide- Scrive Pasquale Martino - stavolta non sono d’accordo. Fd’l brandisce il “caso Cossetto” in un evidente lavoro di riabilitazione dei combattenti della Repubblica sociale italiana, e dare credito alla buona fede di questa operazione è un grave errore>>. Per Mimmo Ferrante, portavoce locale di Abc che con due consiglieri, Leonardo Laterza e Giuseppe di Vietri, sostiene l’amministrazione in carica, si tratta di una << pessima scelta, un grave errore cedere alla retorica e alla propaganda della destra che vuole semplicemente costruire una contro narrazione vittimistica e auto assolutoria rispetto alle vicende di quegli anni>>.
Il 66 enne Vito Ferrante, già vicesindaco e consigliere comunale nella vicina Adelfia, va sul personale definendo <<epico>> il commento del sindaco acquavivese Davide Carlucci, <<riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno sulle edizioni regionali del 2015. In quella circostanza - ricorda Ferrante- Carlucci affermava di essere amico di Michele Emiliano, ammirava Antonella Laricchia, mentre con Francesco Schittulli c’era una stima consolidata negli anni >>.
Non si fa attendere la replica, polemica, del sindaco Carlucci: << La mia storia è molto chiara. Non ho avuto niente dal sistema dei partiti della prima Repubblica, al quale sono estraneo, un sistema che tante persone ha sistemato ai posti chiave. Non certo me e la mia famiglia. La politica dei due forni storicamente appartiene ad altra area politica e non è certo la mia, è la storia della Democrazia Cistina che meglio di me conosce Vito Ferrante>>.
Per quanto riguarda l’impegno a intitolare una strada a Norma Cossetto, il sindaco di Acquaviva chiarisce: <<Siamo arrivati al voto unanime dopo esserci scontrati con il consigliere di minoranza, dopo aver rivisto la mozione, dopo esserci confrontati anche sugli aggettivi. Dopo un’accesa discussione nella quale sono volate anche parole grosse, abbiamo trovato la sintesi. Il risultato finale è stata una condanna della guerra, momento di devastazione dell’umanità. Dunque non è impossibile trovare, nei luoghi di decisione dei cittadini, percorsi comuni. Senza rinnegare le proprie identità politiche- rimarca il sindaco-, senza rinunciare alle proprie idee di destra o di sinistra>>. Tra gli infoibati del 1945 ci sarebbero 2 acquavivesi, Giuseppe Anzelmo e Giovanni Colangiulo, impiegato delle Ferrovie dello Stato, entrambi prelevati da casa, a Trieste, ai primi di maggio.
コメント