In questi giorni, insieme agli avvisi di pagamento tari per l’anno 2021 circolano voci social che urlano aumenti tari. Sulla base dei dati del pef validato dall’AGER, complessivamente le tariffe che sono state messe a ruolo quest’anno registrano un decremento di circa 70.000 euro rispetto a quelle del 2020. Nello specifico, circa 5000 utenze domestiche hanno avuto una riduzione media approssimativamente di 17 euro, per un totale decremento di 84.716,00 euro. Anche per le utenze non domestiche, ci sarà una variazione in meno di circa 18 euro, oltre l’azzeramento, voluto dall’amministrazione, della quota variabile.
Altre utenze miste, circa 229, hanno avuto in media una riduzione di 26 euro, sempre a prescindere dall’agevolazione della quota variabile. Solo per circa 3000 utenze domestiche, purtroppo, si è registrato un aumento di circa 9 euro in media, a seguito della differente incidenza sulla tariffa della quota variabile e della quota fissa, che è stata modificata con la legge 27 dicembre 2017, n. 205, che ha attribuito all’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) le funzioni di regolazione in materia di predisposizione ed aggiornamento del metodo tariffario per la determinazione dei corrispettivi del servizio integrato dei rifiuti e che ha istituito il nuovo MTR ( Metodo Tariffario Rifiuti) sulla base della valutazione dei costi efficienti e del principio “chi inquina paga”.
La “meraviglia” che desta perplessità tra i detrattori dell’amministrazione, pare sia proprio questa novità, e cioè la diversa incidenza della quota variabile rispetto a quella fissa, come se fosse stata determinata dall’amministrazione e non dall’ARERA, significando, a dir loro, che sia aumentato il costo dello smaltimento dei rifiuti e non che la quota variabile sia correlata al numero dei componenti il nucleo familiare. Ciò significa quindi, più semplicemente, che viene rispettato il suddetto principio “chi inquina paga” e quindi che, a parità di superficie occupata, più persone producono più rifiuti e, conseguentemente, pagano di più.
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