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La meravigliosa follia dell’Alzheimer in 12 scatti: mostra ad Acquaviva delle Fonti

Aggiornamento: 20 ott 2022


Istituita nel 1994 dall’Oms e dall’Alzheimer’s Disease International, oggi, 21 settembre, è la giornata mondiale dedicata all’Alzheimer. Nella sala «C. Colafemmina», nell’atrio comunale di Acquaviva delle Fonti, dal 20 al 22 settembre, una mostra dedicata al tema abbraccia questa ricorrenza. È l’esposizione fotografica del progetto «Dov’è la sciura» a cura di Angelica Squicciarini, realizzata con il sostegno del Comune di Acquaviva e di Radio Futura. Dodici scatti raccontano «la meravigliosa follia dell’Alzheimer» attraverso il personaggio della «sciura», termine che in dialetto milanese significa «signora». «Volevo creare la contrapposizione – spiega la curatrice Angelica Squicciarini - tra la raffinatezza della sciura, una signora che si comporta con maniere eleganti, e la malattia che porta a non avere più accortezze, ma a lasciarsi andare». Il punto di domanda del titolo rimanda, invece, alla carta d’identità dell’Alzheimer: la perdita della memoria.

Nelle foto il volto di Angelica Squicciarini

«Ho ideato il progetto a Milano nel periodo del covid, però ho voluto svilupparlo in Puglia. Infatti, come me, i ragazzi che hanno preso parte sono tutti pugliesi». Così racconta Squicciarini, protagonista della mostra insieme al fotografo Antonio Zappulla, la make-up Artist Marina Spinelli, la boutique Felice Casucci con assistenza di Santina Moccia per la scelta dei costumi di scena. È la stessa curatrice, in arte «La Soubrette», ad essere il volto delle fotografie. Con lo sfondo della campagna pugliese, è lei che, parrucca rosa e occhiali, racconta la parabola della malattia che è descritta attraverso cinque fasi, le quali corrispondono ad altrettante sezioni dell’esposizione: l’aggressività, l’incontinenza e la distorsione della realtà, la voglia di guarire, la distorsione tra presente e passato, la paura di se stessi. Ogni sezione ha un nome ironico: «la guerra dei poveri», «l’aperitivo a km 0», «il bugiardino a merenda», «il banchetto nuziale», «siamo alla frutta». «I titoli – spiega - potrebbero ricordare il susseguirsi di un banchetto, dall’inizio fino alla frutta».


Pannoloni, bastoni, ceri votivi, mobili antichi, dentiere: questi alcuni degli oggetti dell’allestimento che hanno permesso agli spettatori di essere parte integrante dell’esposizione. Non casuale la scelta di posizionare le fotografie e le descrizioni non all’altezza del viso, ma più in basso. In questo modo il pubblico, costretto a piegarsi, viene esortato ad assumere una posizione curva, che richiama la tipica postura degli anziani.

«Mio nonno Renato aveva l’Alzheimer – racconta la curatrice -. Cerco di far vivere le mie esperienze attraverso il mio lavoro, il teatro.


Di solito faccio delle performance dal vivo, ma questa volta ho voluto raccontare attraverso la fotografia, perché è accessibile a un pubblico più vasto». Ventiquattro anni e un diploma all’accademia DanceHous a Milano, Squicciarini ha preso parte a spettacoli teatrali e video clip musicali, accompagnando cantanti come Gianna Nannini, Rosa Chemical, Canova. Ma soprattutto è «La Soubrette», nome d’arte con cui è conosciuta sui social e firma le sue performance artistiche, dove unisce danza e teatro, cabaret e cinema muto. «Ho creato il personaggio «La Soubrette» – conclude - per andare verso aree del cabaret. Il nome è nato in accademia da una battuta fatta da un insegnante di danza contemporanea durante una lezione molto seria».


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