top of page

La campagna olivicola 2021/2022 si è aperta nel peggiore dei modi


In Puglia, gli olivicoltori sono costretti a dover lottare per cercare di ottenere una minima remunerazione dalla vendita dell'olio extravergine che rappresenta uno dei settori strategici dell'economia Regionale e uno dei prodotti più ricercati al mondo. La Puglia è la regione con più aziende, maggiore superficie "olivetata" e con più frantoi e contribuisce per circa il 47,5% alla produzione nazionale di olio extra vergine di oliva.


La campagna in corso presenta una serie di problematiche nuove e criticità croniche che stanno determinando la situazione che è sotto gli occhi di tutti Gli elementi cronici che hanno pian piano eroso potere contrattuale alla vera produzione, sono da individuarsi principalmente nell'assenza quasi totale di trasparenza dei flussi e delle reali produzioni che, prolungata per qualche anno, ha determinato la nascita di un mercato parallelo di fatture e di soldi e, di conseguenza, la distruzione del valore del prodotto di qualità.


Stesso discorso è valido per le produzioni D.O.P. e I.G.P. dove in forza di un aiuto comunitario si sono spesso tollerate pratiche non consone ai disciplinari di produzione. A questi elementi principali che caratterizzano negativamente il settore quest'anno si sono aggiunti Un incremento vertiginoso dei costi energetici, fondamentali per far fronte a una siccità che è durata per più di quattro mesi; un florido commercio parallelo di olive verso destinazioni sconosciute; Carenza cronica e strutturale di manodopera qualificata;


La CIA in tutt'uno con le Organizzazioni di produttori pugliesi, al fine di dare una risposta ai propri olivicoltori associati, intende mettersi a disposizione ed a supporto della Regione Puglia e delle Istituzioni, indicando alcune linee di azione. Chiediamo con forza e senza indugio alcuni interventi immediati che potrebbero garantire una maggiore trasparenza del

mercato e delle relative transazioni e contribuire, se tempestivamente attuate, a cambiare il corso terribile di questa campagna.


Nello specifico si chiede: 1- Di introdurre, da subito, la registrazione immediata sul portale SIAN di tutte le movimentazioni di olio superiori ai 10 quintali e di tutte le olive trasportate fuori provincia (questo intervento non avrebbe alcun costo per la comunità e contribuirebbe concretamente a ridurre i flussi illegali di olio e di olive). 2- Si chiede di ridurre dagli attuali 6 giorni a 48 ore il tempo massimo per la registrazione sul portale SIAN della trasformazione delle olive (anche questo intervento che comporterà qualche sacrificio organizzativo per la filiera, potrebbe dare un grande contributo alla riduzione delle diffuse e molteplici CARTIERE presenti in Italia). 3- Avviare immediatamente controlli a tappeto e quotidiani sugli operatori della filiera DOP, IGP e BIO per accertare il rispetto puntuale dei disciplinari di produzione (questo intervento porterebbe sicuramente alla riduzione di quantitativi di olio non corrispondenti ai disciplinari e di conseguenza darebbe valore al reale prodotto di qualità). All'uopo chiediamo la convocazione di un tavolo immediato con CCIAA e Repressione Frodi. Alla Regione Puglia chiediamo di adottare urgentemente: interventi a sostegno dell'incremento dei costi energetici che hanno dovuto sopportare gli operatori della filiera per sostenere le produzioni in un anno caratterizzato da particolare siccità (questo intervento potrebbe alleggerire la condizione di assoluta mancanza di liquidità delle aziende olivicole e allineare i nostri costi di produzione a quelli del principale competitor che è la Spagna). Chiediamo una riflessione puntuale sulla prossima PAC e sul prossimo PS per prevedere, finalmente, azioni mirate a dare un ruolo prioritario alle aziende olivicole e alle loro Organizzazioni di Produttori, prevedendo specifiche misure per la concentrazione dell'offerta e la valorizzazione delle produzioni. Si chiede di sostenere programmi di tracciabilità, di identificazione della qualità e di sicurezza alimentare promossi dagli operatori pugliesi (questo intervento qualificherebbe di molto l'offerta sui mercati delle produzioni pugliesi). Attivare un confronto sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con riferimento agli interventi destinati al settore Olivicolo che dovranno essere prioritariamente destinati al settore della cooperazione ed in ogni caso condivisi con gli operatori della filiera (cosa ad oggi non avvenuta) per valutarne puntualmente gli impatti sulle dinamiche delle aziende e del mercato. Chiediamo di definire, di concerto con gli operatori e le loro OP un programma di formazione per sopperire alla carenza di manodopera. Anche eventualmente utilizzando extracomunitari spesso parcheggiati ad oziare.


New Acquaviva è anche su Telegram: le nostre news sul tuo smartphone


Comments


bottom of page