Il Teatro Comunale di Acquaviva delle Fonti situato in Piazza Vittorio Emanuele prende forma. Edificato nel tardo ‘800, l’imponente teatro all’italiana è stato adibito anche a magazzino, cantina, stalla, deposito di legname e bottega di carpentiere. Prima del sipario del debutto, le ampie sale del primo piano hanno ospitato una scuola elementare e, in seguito, una congregazione di carità. Teatro fino al 1947, il teatro è stato utilizzato anche comecinemacittadino dal 1952.
A partire dalla configurazione del progetto, sono state definite alcune globali migliorie progettuali che condizioneranno tutti gli aspetti relativi alla qualità e alla gestione del manufatto architettonico. Particolare rilevanza è stata data alla definizione del volume generale della sala con l'inserimento di una controsoffittatura morbida che, oltre a permettere l'alloggiamento degli impianti tecnologici, permetterà una riduzione del volume con un sensibile miglioramento delle prestazioni energetiche e del comportamento acustico dell'ambiente. Ciò consentirà, peraltro, di ottimizzare la soluzione illuminotecnica attraverso l'inserimento di 6 corpi illuminanti lineari integrati nella controsoffittatura, nonché garantire una diversa e migliore qualità estetica dell’insieme. Un'ulteriore possibilità di migliorare le necessità energetiche ed acustiche della sala cinema potrà essere effettuata creando una compartimentazione della platea con la chiusura della area scenica, attraverso lo spostamento dello schermo di proiezione a livello del boccascena. Così verrà escluso il volume climatizzato dell'area scenica e il conseguente utilizzo delle UTA a servizio di quest'ultima, riducendo in tal modo i costi di riscaldamento e gestione. Eseguita un’analisi accurata delle quote altimetriche interne ed esterne del Teatro in corrispondenza dei vari punti di accesso e delle vie di fuga, rilevata l'incompatibilità alla fruizione da parte di portatori di handicap da deambulazione in alcuni punti sensibili necessari all'evacuazione, sono stati predisposti alcuni interventi atti ad eliminare i dislivelli, o portandoli a una quota che permetta di risolvere la “barriera architettonica”, o inserendo rampe di connessione. I posti nella platea riservati ai diversamente abili sono ubicati nelle prime file centrali. Essi saranno in numero variabile a seconda delle specifiche esigenze e potranno essere garantiti tramite la rimozione semplice ed immediata delle sedute (anche di un’intera fila) in prossimità delle vie di fuga e dei servizi igienici. Questa flessibilità sarà assicurata grazie alla fornitura di specifiche poltrone ancorate a pavimento tramite un sistema di ventose certificate, previste in alternativa ai classici ancoraggi fissi tramite bulloni. Il piano a quota +0,40 m (Piano Terra) dove l’area bookshop è stata integrata con la biglietteria per permettere l’ampliamento della zona guardaroba, definendo un unico ambiente con accesso dal portale centrale. Inoltre, essendo questa insufficiente e non proporzionata al numero di utenti previsti, la sua superficie sarà aumentata annettendo l'area precedentemente prevista a biglietteria permettendo, peraltro, l’accesso direttamente dal portale laterale destro dell’area foyer, piuttosto che dal corridoio di collegamento con la sala. Al piano quota +5,85m una nuova ridistribuzione e valorizzazione degli spazi voltati che, da deposito, saranno invece utilizzati come sala polifunzionale, mentre la cabina di regia-proiezione sarà scissa in una cabina di proiezione, con stessa ubicazione e dimensione ridotta, ed una cabina di regia realizzata in una delle attuali gallerie di secondo livello (quota 5,85m). Nell’altro palchetto laterale a servizio della sala, allo stesso piano (quota 5,85m), si è realizzata un’area destinata a deposito. La galleria del primo livello (quota 3,15) viene, confermata nell’assetto attuale avendo una condizione di visuale certamente più adeguata, ma sempre critica, rispetto a quelle di secondo livello (quota +5,85m). Tuttavia, al fine di migliorare la visuale degli spettatori qui situati, si potrà vedere un rialzo del piano di calpestio attraverso strutture leggere, quali pedane o massetti aggiuntivi. Pur avendo ridotto la quota della sala teatrale per mezzo dell'inserimento del plafone ad altezza di circa +7,80 m, si è potuto conservare la presenza delle due americane, allestite da fari di scena, inglobate in appositi alloggiamenti. La motorizzazione a caduta verticale fino ad altezza uomo garantirà le normali e ripetute operazioni richieste dall'attività teatrale e manutentiva, evitando così l'utilizzo di costosi e pericolosi ponteggi e garantendo maggiori livelli di sicurezza per gli operatori. Il progetto di illuminotecnica proposto si basa sull'utilizzo della nuova tecnologia a LED in grado di soddisfare il contenimento energetico oltre che accrescere le caratteristiche tecnico-prestazionali dell'impianto di illuminazione offrendo un miglioramento della resa illuminotecnica; si sono proposte aziende leader nel mercato mondiale dell' illuminotecnica in grado di garantire la durabilità del manufatto, la compatibilità dei materiali, oltre che l'aspetto estetico degli organi illuminanti. Basandosi sul concetto del Light Design, il progettista ha ritenuto opportuno valorizzare la facciata esterna del contenitore culturale partendo dall'esterno con l' utilizzo di corpi illuminanti. Per i lavori di recupero del teatro si sono utilizzati materiali ecocompatibili costituiti da materiali naturali, non inquinanti, riciclati e riciclabili, in grado di limitare gli impatti nell'ambiente. La scelta di quelli ecocompatibili si e effettuata privilegiando quelli di provenienza “locale” in modo da ridurre i costi e l’inquinamento dovuto al trasporto. Si sono utilizzati quelli che, una volta esaurito il loro ciclo di vita, sono facilmente riutilizzabili e di cui vi è una buona disponibilità in natura; materiali che provengono da processi produttivi efficienti e che risultino privi di sostanze tossiche pericolose per l’insorgenza di contaminazioni. Inoltre sono stati scelti in base alle loro caratteristiche prestazionali, tecnologiche, di coibentazione, igroscopicità, isolamento e accumulo del calore. In particolare per il rivestimento delle chiusure verticali e orizzontali interne si è utilizzato un prodotto ligneo fonoassorbente in grado di migliorare l’acustica all’interno degli ambienti chiusi, assicurando tempi di riverberazione (RT60) ideali appropriati per il corretto ascolto della musica e dell’intelligibilità della parola assorbendo il rumore in eccesso. In particolare si è utilizzato il pannello tipo Listen Dogato della Ares in grado di garantire una presenza di formaldeide quasi nulla (classe F****). Questo tipo di pannello presenta diverse possibilità di composizione in funzione delle prevalenti configurazioni acustiche. Allo stesso modo, si è usato il legno anche per la pavimentazione della sala teatrale, in cui è prevista la posa di un parquet, che soddisfi le quote di emissione di composti organici volatili previste dalla normativa europea e con bassissime emissioni di formaldeide [DIN EN 717-1] oltre a garantire i requisiti di biodegradabilità, riciclabilità, isolamento. Anche per i tessuti delle tappezzerie e dei tendaggi si è provveduto di impiegare materiali ecologici realizzati con processi a basso impatto ambientale ed ignifughi. Infine, si sono utilizzati intonaci naturali porosi e altamente traspiranti ed impermeabilizzazioni e collanti composti principalmente di sostanze vegetali riciclabili con ridotte emissioni di CO2 e bassissime emissioni di sostanze organiche volatili.
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