Alla luce dei recenti avvenimenti e dell’ordine di Vladimir Putin di allertare il sistema difensivo nucleare, l’incontro di sabato mattina, 26 febbraio, “Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari” ha assunto un valore e un’importanza davvero significativi. Promosso e curato da Azione cattolica, Acli, Pax Christi, Movimento dei Focolari e Associazione Papa Giovanni XXIII, l’evento di informazione e riflessione ha avuto luogo alla Domus Mariae di via Aurelia.
Monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle fonti e presidente di Pax Christi Italia, ha affermato con forza che «noi cristiani non accettiamo e non accetteremo mai questo stato di cose e non cederemo a nessun compromesso perché siamo responsabili di un progetto di vita. La Chiesa ormai da decenni nelle sue enunciazioni magisteriali afferma che non c’è più spazio per nessun cedimento alle logiche della guerra». In particolare, per il presule «essere operatori di pace» vuole dire «intessere la propria vita nel Vangelo» cioè «i cristiani devono reagire nei valori e nelle scelte come profeti di pace perché se manca questa profezia la Chiesa non parla più: è solo questo il linguaggio dei cristiani».
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