Un’icona non solo di Carbonara, ma di tutta la città. Con la sua bombetta e i suoi baffi a spazzolino. Bari piange l’artista di strada Vito Guerra, in arte Piripicchio, scomparso a 78 anni a causa di una malattia: allietava il pubblico con i suoi spettacoli in piazza, soprattutto durante le feste patronali e le sagre, accompagnato dalla banda. E ora sono in tanti a ricordarlo, commossi.
Vito Guerra, conosciuto come “Vitino”, era nato a Carbonara e viveva a Ceglie del Campo. Lavorava nel campo dell’edilizia come imbianchino, prima della pensione. Ma al contempo aveva raccolto l’eredità di Michele Genovese, artista di strada che ideò la maschera novecentesca di Piripicchio, una sorta di Charlie Chaplin con frac, bombetta, baffetti, garofano rosso all’occhiello e bastone di bambù. Nei suoi spettacoli nelle piazze, nelle feste popolari, nelle sagre e nelle serenate era accompagnato dalla piccola banda U’ sciaraball, “composta dal figlio e dei nipoti – racconta la presidente del Municipio 4, Grazia Albergo – si è esibito anche per Madonna a Borgo Egnazia, assieme ai Terraross”.
“Lo ricordo come una persona solare, amante delle tradizioni – continua la presidente – è una grave perdita per noi, è stata una bella espressione di questo territorio e partecipiamo al dolore della famiglia”. I funerali si terranno domani 18 agosto nella chiesa di Santa Maria del Fonte a Carbonara, alle 16.
"Ultimo testimone di quella dimensione folkloristica che con semplicità animava le strade e le piazze nelle città" lo ricorda il sindaco di Bari Antonio Decaro. "Un vero artista di strada - sottolinea - che per somiglianza fisica e ispirazione era diventato Piripicchio. E come Michele Genovese, con semplicità e straordinaria empatia, ha regalato sorrisi a grandi e piccini".
"La sua banda 'U sciaraball' - ricorda Decaro - era diventata il segno distintivo di un intero territorio, quello di Carbonara, a cui era profondamente legato. È stato interprete autentico delle tradizioni carbonaresi con i suoi riti, le sue feste patronali, le sue sagre, i suoi balli. Ricorderemo Vito Guerra per la passione per la musica, per la teatralità dei gesti e delle espressioni e per la sua generosità. Sono certo che anche da lassù Vito continuerà, con la sua bombetta, il suo bastoncino e i baffetti alla Charlot a dare il tempo alla sua banda affinché le tradizioni popolari possano perpetuarsi".
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