«Hanno deciso, sbagliando, di toglierci il Giudice di Pace, sottraendo un servizio alla nostra comunità. Ma dove finisce una storia ne comincia un'altra». La storia alla quale si ferisce il sindaco di Acquaviva, Davide Carlucci, è quella dell'hub musicale, inaugurato ufficialmente lunedì sera.
Il primo cittadino rammenta come il progetto sia partito in tempi non sospetti, quando cioè ad Acquaviva fu tolto il Giudice di Pace ospitato all'interno di Palazzo De Mari: «Non ci siamo persi d'animo. Mi ricordo quando - con Austacio - scrivemmo quella scheda per l'associazione Borghi autentici nella quale immaginavamo di realizzare una Casa della musica in un Palazzo Principesco.
Era il 9 maggio 2015 e ci sembrava un sogno da fiaba fra tanti progetti da candidare per la nostra città. Da allora non è stato un gioco strappare al degrado quell'ala del Palazzo: in Italia ci vuole poco a chiudere uno spazio e non riaprirlo più. Ci è voluto almeno un anno per fare in modo che il Tribunale liberasse gli spazi di cui pure il ministero di Giustizia aveva deciso di privarci. Qualcuno poi avrebbe preferito che quei locali fossero adibiti a uffici. Ma questo andava in contrasto con la nostra idea di fare del nostro municipio anche un contenitore culturale».
Si arriva così alle fasi successive, quando Carlucci spunta un importante finanziamento: «Dopo mille difficoltà e resistenze- rammenta il primo cittadino acquavivese- siamo riusciti a ottenere un finanziamento dall'Unione Europea, candidandoci a un bando Interreg Grecia-Italia (e qui voglio ricordare anche, con gratitudine, l'ex dirigente regionale Bernardo Notarangelo per i consigli che ci ha dato, scusandomi con lui per non essermi ricordato di invitarlo all'inaugurazione).
«Dopo mille altri ostacoli burocratici e politici- prosegue Carlucci- dopo la pandemia, è arrivato il momento di tagliare il nastro per questo hub musicale, realizzato in collaborazione con il Conservatorio Tito Schipa di Lecce, con il Comune di Trepuzzi, con l'università delle Isole Ionie e con la municipalità di Corfù. Abbiamo sale dove si può provare, dove si tengono già workshop e laboratori tematici su compositori e musicisti locali e dove si sono già organizzate masterclass sulla produzione discografica, incontri sulle composizioni per banda dei fratelli Abbate di Squinzano o su altri compositori pugliesi. Come Giovanni Squicciarini, di cui nella serata di inaugurazione abbiamo risentito le musiche dopo più di un secolo, eseguite da una banda di ragazzi giovanissimi, studenti del liceo musicale del Don Milani, che poi, senza colpo ferire, sono passati ad eseguire le musiche funky jazz latine dello spagnolo Raul Romo»
«La casa della musica, o hub, o come vogliamo chiamarlo, è già insomma una realtà- prosegue Davide Carlucci- e contiene al suo interno un piccolo museo che vogliamo implementare nel tempo insieme a tutta la nostra comunità. I volti e i ricordi dei musicisti che hanno fatto grande la Banda musicale di Acquaviva e le altre bande pugliesi potranno fare così convivere con nuovi suoni, creando quell'armonia tra passato e futuro che è la linfa creativa della musica».
Tra spazi a disposizione dei giovani e museo, dunque, l'hub musicale è finalmente diventato realtà. Sono previsti anche una serie di appuntamenti primaverili.
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