La raccolta è entrata nel vivo in questi giorni e già si nota che le rese sono in calo. Lo afferma Vito Abrusci, responsabile dell'Associazione dei produttori de La Vera Cipolla Rossa di Acquaviva delle Fonti (Bari) che abbiamo raggiunto in campo. "Siamo nel pieno della raccolta - esordisce - e cerchiamo di velocizzare le operazioni, in modo da raccogliere prima che ci siano cambiamenti meteo. La pioggia serviva prima, in aprile e maggio, non ora in fase di raccolta".
Le rese sono inferiori alla media, in quanto le cipolle hanno un calibro minore. "Anche irrigando, quest'anno non si possono ottenere pezzature elevate, specie seguendo i nostri rigidi protocolli di produzione. Se altri anni si arrivava facilmente a cipolle da 1,2, 1,5 kg, quest'anno siamo sull'ordine di 500 - 700 grammi per le più grosse. Ma non è un problema: la natura fa il suo corso e la qualità organolettica non ne risente".
Circa i canali di vendita, questi non sono solo locali. "Abbiamo molti clienti anche nel nord d'Italia - aggiunge Abrusci - che apprezzano questa cipolla così caratteristica. Ci chiamiamo La Vera Cipolla Rossa di Acquaviva, perché in giro ci sono tantissime imitazioni, vagamente simili nell'aspetto, ma diverse nel sapore. Solo noi abbiamo la garanzia del seme certificato, grazie a un lavoro all'unisono con l'Università per identificare, da 16 accessioni, la cipolla originale".
Continua Abrusci: "Il nostro prodotto è molto dolce, differente da tutte le altre cipolle. E' un bulbo piatto, violaceo, che può arrivare fino a 20 cm di diametro nelle annate migliori".
I produttori associati sono una ventina e producono seguendo la tradizione del luogo: tanto lavoro manuale, piano di rotazione con il cece nero e sovesci, raccolta manuale in condizioni di certo non comode.
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