La piattaforma SmartDuc al servizio del sociale per favorire il rapporto tra operatori commerciali, anziani o fasce deboli della popolazione; azioni di sostegno a favore dei negozi di vicinato come giornate di “shopping sotto casa”; un sistema di fidelizzazione della comunità; l’attenzione a tutto il mondo dell’infanzia e poi misure per la valorizzazione del sistema produttivo.
Sono questi i pilastri dell’azione del Duc, il Distretto urbano del commercio di Acquaviva delle Fonti che si pone l’obiettivo di fortificare il proprio impegno nella promozione della coesione sociale.
Di questo si è discusso in un incontro a Palazzo di Città, alla presenza di referenti di associazioni e di parrocchie, organizzato d’intesa con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Davide Carlucci, che è anche presidente del Duc. Erano presenti, il vicepresidente del Duc, Vito Abrusci (delegato cittadino della Confcommercio), l’assessore ai Servizi sociali e alle Attività produttive, Pasquale Cotrufo, parroci e rappresentanti del mondo del volontariato. La volontà è stata quella di confrontarsi e raccogliere proposte finalizzate alla collaborazione fra le realtà impegnate nel sociale e quelle del commercio per progettare e mettere in atto, entro cento giorni, degli interventi che permettano di rinsaldare i legami di comunità, fondamenta delle politiche urbane per la promozione della coesione sociale.
Il Duc, in sostanza, vuole muoversi per contrastare le conseguenze dell’emergenza pandemica ed economica che ricadono su famiglie e attività produttive. La richiesta di collaborazione fatta alle parrocchie e alle organizzazioni di volontariato è infatti ispirata alla mission stessa del Distretto: lavorare collettivamente al rilancio economico e sociale, costituire un’occasione per non aver paura di immaginare un futuro migliore di comunità per Acquaviva delle Fonti. In tale ottica, la piattaforma SmartDuc costituisce uno strumento rilevante messo a disposizione di operatori commerciali e consumatori come aiuto per uscire dalla difficile situazione economica e sociale di questo tempo. Questa non deve, infatti, intendersi solamente come una vetrina delle attività commerciali ma è anche un hub di notizie e comunicazioni istituzionali; non solo shopping ma è anche informazione e sostegno alla comunità.
L’assessore Pasquale Cotrufo, dopo aver portato i saluti del Sindaco, ha spiegato che il Duc ha preso vita un anno fa ad Acquaviva e può essere utilizzato per mettere a punto una serie di iniziative in favore dei commercianti anche colpiti dalle conseguenze della pandemia. Il vicepresidente, Vito Abrusci, ha sottolineato come “la piattaforma, finanziata dalla Regione Puglia, era stata inizialmente pensata per intervenire con azioni per il rilancio del commercio locale ma a seguito della pandemia non poteva che essere allargata e diventare strumento per l’intero territorio comunale.
D’intesa con il presidente del Duc si è pensato di contattare tutte le realtà sociali e aggregative della città per mettere in campo nei prossimi cento giorni, ma anche entro il prossimo anno, iniziative e progetti da destinare sia ai consumatori che ai commercianti. Non solo, anche alle partite Iva che, va ricordato, stanno subendo difficoltà economiche enormi che si riflettono sulle proprie famiglie; queste ultime due categorie – ha spiegato Abrusci – stanno drammaticamente infoltendo le file dei nuovi poveri. Questo è l’intento che il Duc si è posto, ed è su questo che vuole confrontarsi”.
“L’interesse mostrato dalle associazioni e dalle parrocchie durante l’incontro è stato tanto e alcune richieste sono già state illustrate: dalla presidente dell’Università della Terza Età che ha proposto un corso di formazione per gli iscritti sull’utilizzo della piattaforma SmartDuc a don Mimmo Giannuzzi che ha pensato, per esempio, alla creazione di un’app con tutte le offerte e i prodotti degli esercizi aderenti e la consegna a domicilio degli acquisti, oppure a promozioni legate alla solidarietà. Per la parrocchia di Santa Lucia, infine, si potrebbe utilizzare la piattaforma per creare delle news di ricerca del lavoro che possano essere consultabili da chi è in difficoltà. Le idee sono state tante, ora non resta che rimboccarsi le maniche, approfondire le proposte e trasformarle nelle azioni che caratterizzeranno la nostra agenda per i prossimi cento giorni”, conclude Abrusci.
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