Il Consiglio comunale di Acquaviva ha approvato la proposta di donazione, da parte dell'Ente ecclesiastico, dell'edificio monumentale dell'ex Miulli alla città. -Scrive il sindaco su Facebook-. La struttura è stata già indicata come sede del progetto "Casa della ristoceutica mediterranea", che punta a realizzare ricerca applicata sui temi del rapporto tra medicina e buona alimentazione.
A breve vi aggiorneremo su ulteriori sviluppi. - Continua Carlucci -. Per il momento vorrei ringraziare il Vescovo Giovanni Ricchiuti e l'intero Consiglio di affari economici dell'ospedale che hanno voluto riconoscere, con questo gesto, l'importante contributo storico della comunità acquavivese nell'edificazione di una delle più apprezzate realtà sanitarie italiane.
AGGIORNAMENTO :
L'Università di Bari ha trasmesso al Ministero del Mezzogiorno le proposte progettuali candidate al bando degli Ecosistemi dell'Innovazione. Tra questi c'è anche quello che riguarda il plesso monumentale dell'ospedale Miulli e il Comune di Acquaviva è uno dei partner di primo livello, insieme alla Città metropolitana di Bari e al Consorzio interuniversitario nazionale per l'Informatica.
Altre dieci realtà figurano, invece, come "partner di secondo livello": tra queste il Consiglio nazionale delle ricerche-Nanotec di Lecce e altre nove aziende di Acquaviva, Gioia del Colle, Putignano, Alberobello e Bari.
Se il progetto sarà approvato - naturalmente è bene chiarire che non vi è alcuna certezza su questo - nascerà ad Acquaviva, nell'ex ospedale, una "Casa della Ristoceutica mediterranea" che sviluppi "capitale umano altamente qualificato per la ricerca multidisciplinare, la creazione e l'attrazione di imprese innovative nel settore della ristoceutica" (neologisimo coniato dal professor Vincenzo Lionetti, docente della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa) "per promuovere all'adesione alla dieta mediterranea, incoraggiando i produttori a realizzare prodotti alimentari più sani".
L'Università di Bari partecipa al progetto con il Centro "Cibo in salute: nutraceutica, nutrigenomica, microbiota intestinale, agricoltura e benessere sociale", che racchiude otto dipartimenti ed è coordinato dalla professoressa Filomena Corbo, e con il Dipartimento interdisciplinare di Medicina coordinato dal professor Carlo Sabbà e vede come referente del progetto la professoressa Maria Lisa Clodoveo, agronoma ed esperta di "cucina di precisione".
Il progetto prevede l'acquisto di una serie di attrezzature con le quali avviare le ricerche e l'allestimento di un'area espositiva interattiva sui temi della salute e della dieta mediterranea.
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