C’è un'emergenza nell'emergenza molto più letale e più subdola del COVID di cui Emiliano e Lopalco dovrebbero occuparsi - perché corriamo il rischio che tutta l'attenzione pubblica sia rivolta ai bollettini giornalieri che loro emanano, quando invece hanno il dovere di indicare le strategie per affrontarla – e riguarda il crollo degli screening per i tumori in Puglia, perché quest’anno si stanno registrando centinaia di migliaia in meno degli esami per la prevenzione e per il follow-up. Un dato grave che porta ad un aumento della mortalità nel medio termine. I ritardi nei controlli si traducono, ad esempio, in una netta riduzione delle nuove diagnosi precoce di tumore della mammella e del colon-retto. Questi ritardi nei programmi di prevenzione secondaria determineranno un aumento della mortalità nei prossimi anni.
Per Emiliano e Lopalco, invece- prosegue Zullo -, è come se il COVID abbia di colpo fatto scomparire le altre gravi patologie. Le neoplasie non sono infatti scomparse, ma saranno individuate in fase più avanzata, con conseguenti minori probabilità di guarigione. Emiliano e Lopalco dicano come intendono organizzarsi per affrontare questa emergenza, con quali mezzi e risorse. Servono quindi più risorse non solo per le terapie ma anche per potenziare la telemedicina e per creare percorsi definiti di collaborazione con la medicina del territorio.
Il COVID con i bollettini giornalieri di Emiliano e Lopalco prima o poi si risolverà, ma il cancro rimarrà. Non si può fare prevenzione con i ritardi e la burocrazia. Fare prevenzione significa arrivare in tempo e per tempo per raggiungere prima che il virus si diffonda un target di popolazione bersaglio qualificato. Sulla base di questi principi elementari mi chiedo e chiedo ad Emiliano e Lopalco perché i medici di medicina generale sono ancora sprovvisti di vaccino antinfluenzale?
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