Sanità post Covid, in Puglia 434 mila in lista d'attesa: è iniziata la corsa alle prenotazioni
- New Acquaviva
- 3 giu 2021
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l sistema sanitario comincia lentamente a tornare alla normalità, ma si ritrova davanti una mole enorme di lavoro da smaltire: visite, esami e interventi chirurgici rinviati nel pieno della bufera Covid che ha travolto il sistema sanitario non soltanto in Puglia, ma in tutta Italia. Ora c'è un primo dato che porta a fare delle riflessioni: solo per visite e esami ci sono 434mila prenotazioni in attesa. Di queste, 385mila sono state programmate nei tempi previsti. Il sistema sanitario regionale dunque sta recuperando l'attività arretrata. Al momento resta un 16 per cento di prestazioni in attesa di una prenotazione in tempi adeguati.
Ma questo è soltanto l'inizio - dicono dalla Regione - Nel momento in cui saranno sbloccate totalmente le prenotazioni programmabili, le prestazioni in attesa rischiano di superare ampiamente il mezzo milione". Di certo si registra in tutta la Puglia un primo assalto alle prenotazioni. Sul fronte degli interventi chirurgici, invece, non c'è ancora un dato sugli arretrati da recuperare. Solo lo scorso anno i ricoveri programmati sono calati del 60 per cento e quelli urgenti del 40. Sono questi i ricoveri che ora andranno recuperati riaprendo il sistema sanitario a tutte le altre emergenze passate in second'ordine a causa del Covid.
L'attività ordinaria
La strategia regionale per entrare nell'era sanitaria post-pandemica è stata quella di restituire alla normale attività interi ospedali al No-Covid. Su Bari si è deciso di liberare interamente i 90 posti letto del San Paolo (al momento la data del 1° giugno per l'apertura totale è slittata), strategico perché la parte del Nord Barese era scoperta e molti pazienti di quella zona di città e provincia si riversavano su Andria, che è andata al collasso. Sempre nel Barese sono stati liberati dall'attività Covid 100 posti all'ecclesiastico Miulli di Acquaviva delle Fonti e 80 alla clinica privata Villa Lucia di Conversano. Per quanto riguarda il Policlinico, invece, dopo gli interventi di sanificazione saranno riaperti 107 posti letto dei padiglioni D'Agostino e Balestrazzi - che hanno ospitato i pazienti di medicina Covid nei lunghi mesi della pandemia - e 16 posti di rianimazione No-Covid nella palazzina Brienza.
L'arretrato e i tempi di attesa
Secondo l'Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, dopo il Molise è la Puglia la regione che a causa del Covid ha subito il maggior calo di ricoveri programmati fra marzo e giugno del 2020 (-59 per cento). Anche i ricoveri urgenti si sono ridotti del 40 per cento. La Regione ha chiesto alle Asl di fornire i dati degli arretrati entro il 31 giugno. Sul fronte di esami, visite e altre prestazioni ci sono già dati a disposizione: al 31 maggio (su dati registrati entro aprile) sono state registrate delle Asl 434mila prenotazioni di visite specialistiche o ambulatoriali. Fra queste si contano 22mila visite cardiologiche, 21mila oculistiche, 15mila mammografie e 24mila ecografie dell'addome. C'è da dire però che 365mila di queste sono state già programmate nei tempi previsti: 72 ore per le prestazioni urgenti, 10 giorni per le brevi, 30 per le differibili e 120 per le programmabili. "Ciò significa - ragiona il capo dipartimento Salute della Regione, Vito Montanaro - che l'84 per cento delle persone che hanno prenotato una visita in questo periodo hanno avuto la prenotazione nei tempi previsti". Al momento, dunque, resta un arretrato pari al 16 per cento delle richieste per le prestazioni suddivise in specialistiche e ambulatoriali. "Ma da questi numeri emerge in modo chiaro che la politica che è stata adottata sulle prestazioni strumentali da parte della Regione è positiva".
L'assalto alle prenotazioni
Entrando più nel dettaglio, nelle Asl di Lecce, Foggia e Taranto non si riscontrano particolari problemi. Le criticità maggiori si ritrovano nelle prenotazioni di prestazioni specialistiche e ambulatoriali (mammografie, tac, ecografie, prime visite cardiologiche, neurologiche, oculistiche, ortopediche, ginecologiche, dermatologiche e gastroenterologiche) urgenti e brevi nelle Asl Bari e Bat. Sono queste due le realtà più in difficoltà: meno della metà delle prestazioni vengono prenotate nei tempi previsti (72 ore per le urgenti e 10 giorni per le brevi). Come conferma anche Carmine Parlati, responsabile unico per le liste d'attesa dell'Asl Bari, "le prenotazioni per visite ed esami di routine sono possibili, ma le agende non sono ancora state implementate". La riorganizzazione delle agende dipenderà dai tempi per la riconversione dell'ospedale San Paolo. Dunque, prendendo come prestazioni di riferimento la prima visita cardiologica e una tac torace senza mezzo di contrasto i tempi di attesa sono ancora lunghi in città. Qualche esempio: per una visita dal cardiologo al San Paolo con una classe di priorità B, cioè da eseguire entro 10 giorni, occorre aspettare il 26 ottobre. Al Di Venere non c'è "alcun appuntamento disponibile fino al 17 dicembre, si legge sul portale della Regione: "Le agende sono già tutte piene e appena si apre a una prestazione si registra una sorta di assalto alle prenotazioni", rimarca il dottor Parlati. Un posto per una tac torace con priorità B si libera il 2 dicembre al Di Venere. Il San Paolo è già off-limits. Al Policlinico, invece, per una prima visita cardiologica con priorità breve il primo appuntamento disponibile è per il 2 marzo 2022 alle 12. Per una tac al torace (senza contrasto) c'è posto a partire dal 20 dicembre con la stessa classe di priorità. Va decisamente meglio in provincia. Una prima visita cardiologica con priorità breve è già disponibile per venerdì alle 8,30 al Poliambulatorio di Corato. E per una tac? Il primo appuntamento è per mercoledì 9 giugno alle 15 al centro RM2000 in via Celentano a Bari.
I reparti oncologici
Sul fronte oncologico molti pazienti hanno rinunciato a fare prevenzione per timore del Covid. Tema direttamente collegato con l'attività di screening totalmente bloccata durante i periodi più difficili della pandemia. Di norma si registrano in Puglia 22mila nuove diagnosi di tumore all'anno. Nel 2020 se ne sono contate 17mila. Non a caso sono stati effettuati 1.100 interventi in meno per tumori a mammella, colon e polmone. A Bari l'attività dell'Istituto tumori Giovanni Paolo II non si è mai fermata. Le prestazioni che erano andate perse durante il lockdown della prima ondata sono state recuperate da maggio a settembre scorso. Quanto all'attività ambulatoriale, nei primi cinque mesi del 2021, l'attività (visite, esami) è tornata a crescere (+22 per cento rispetto al 2020), mentre i ricoveri segnano ad oggi un -9 per cento (a causa della riduzione del numero di pazienti per stanza).
I pronto soccorso
Sempre secondo i dati dell'Agenas, dal 12 al 16 maggio ci sono stati in media poco meno di 2mila accessi al giorno nei pronto soccorso pugliesi. Di questi, 180 riguardavano pazienti Covid. Appena pochi giorni dopo la situazione è già molto diversa: dal 28 maggio a martedì primo giugno gli accessi sono saliti a una media di 2.300 al giorno (con una punta di 2.533 martedì scorso). Ma fra questi i pazienti sospetti Covid sono scesi a una media di 130 al giorno. A confermare il trend è Guido Quaranta, primario del pronto soccorso al San Paolo: "C'è un incremento graduale di accessi No-Covid che aumenterà ancora nei prossimi giorni. Con l'aumento della circolazione delle persone stanno aumentando anche gli incidenti".
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