Obbligo vaccinale per gli over 50, Super pass esteso a parrucchieri, negozi, banche e poste
- New Acquaviva
- 5 gen 2022
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 6 gen 2022

Obbligo di Super green pass per i lavoratori over 50 e obbligo vaccinale per gli over 50 disoccupati. Con estensione del certificato rafforzato a diversi ambiti, una cosa che mette praticamente in lockdown i non vaccinati. Sono queste le misure del governo per arginare la quarta ondata che, trascinata dalla variante Omicron, oggi ha fatto registrare un nuovo record di contagi in Italia.
"A partire dal 15 febbraio”, si legge nella bozza del decreto, “i lavoratori pubblici e privati, compresi i lavoratori in ambito giudiziario e i magistrati che hanno compiuto 50 anni, per andare al lavoro dovranno esibire il Super green pass”, che si ottiene solo con il vaccino o la guarigione dal Covid negli ultimi sei mesi. Ancora, “per tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, l’obbligo vaccinale” anti Covid “si applica a tutti i residenti in Italia, anche cittadini europei e stranieri che abbiano compiuto il cinquantesimo anno d’età”.
L’obbligo, si legge nella bozza, “vale fino al 15 giugno”. E si applica “anche nel caso di compimento del cinquantesimo anno di età in data successiva a quella di entrata in vigore del decreto”. Per chi, tenacemente si rifiuterà di fare il vaccino è prevista una sanzione amministrativa che dovrebbe essere di 100 euro. Sono esentati i casi di “accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore”. Per gli over 50 che si presentano al lavoro senza Super Green pass niente stipendio ma viene conservato il posto di lavoro: saranno considerati “assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione” del Super green pass. In caso di violazioni del divieto è prevista una sanzione tra i 600 e i 1.500 euro.
Tutte le imprese potranno inoltre sostituire i lavoratori sospesi, una sostituzione di “10 giorni rinnovabili fino al 31 marzo 2022”. In Italia sono 2,8 milioni gli over 50 non vaccinati, 15,5 quelli vaccinati con tre dosi, 9,5 quelli che hanno ricevuto una o due dosi di vaccino.
Il certificato rafforzato fino al 31 marzo servirà anche per accedere ai “servizi alla persona” come parrucchieri ed estetisti, per “pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali, fatte salve quelle necessarie per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”. L'obbligo di Super pass per i servizi alla persona varrà dal 20 gennaio, mentre per le altre attività dal primo febbraio.
"Queste decisioni sono state prese per ridurre le ospedalizzazioni", ha specificato al termine della riunione il ministro della Salute Roberto Speranza che ha anche sottolineato come "due terzi dei ricoverati non hanno il vaccino".
Quella di Speranza è la linea di Draghi che, più deluso che irritato nei confronti delle posizioni che hanno assunto i partiti in questa fase, durante la riunione a Palazzo Chigi ha spiegato ai più riluttanti tra i membri del suo governo che il decreto appena varato serve per "preservare gli ospedali e mantenere aperte le scuole e le attività economiche".
Per questo l'intervento del governo sull'obbligo riservato agli over 50 è stato preso "per ridurre la pressione sugli ospedali" da parte delle fasce di popolazione considerate più a rischio. Si spinge forte sui vaccini, insomma.
Un'esigenza, specificata più volte in questi giorni, anche per preservare l'economia ed per evitare che i numeri sulla crescita del Pil (che si attesterebbe tra il 6,3 e il 6,5%) non vengano messi in discussione dalla recrudescenza del virus che imporrebbe nuove chiusure.
Al termine del Cdm, fuori da Palazzo Chigi, è intervenuto anche il ministro della scuola Patrizio Bianchi che nei giorni scorsi aveva molto insisti sulla necessità di tenere aperte gli istituti di ogni ordine e grado:
"Anche nel caso della scuola è stata una discussione molto articolata e molto serena, che si è conclusa con l'unanimità - ha spiegato - La scelta di fondo è che si torni a una scuola in presenza e in sicurezza".
Cambieranno in questo senso anche le norme per la didattica a distanza. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado si andrà in Dad per 10 giorni se ci sono tre positivi nella stessa classe (non 4, come era scritto in bozza). Con un positivo è invece prevista l'autosorveglianza per tutta la classe e l'uso delle mascherine Ffp2 per la didattica in presenza.
Con 2 casi scatta una distinzione: per chi ha fatto 2 dosi di vaccino o è guarito da più di 120 giorni e non ha avuto la dose di richiamo si applica la Dad per 10 giorni, mentre gli altri proseguono in classe in autosorveglianza.
Novità in arrivo anche per l'Università.
Il Consiglio dei ministri ha deciso, infatti, l'estensione dell'obbligo vaccinale, in questo caso senza limiti di età, a tutto il personale che lavora nelle università e nelle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Per gli studenti, invece, continua a valere il precedente obbligo di Green pass.
Lo spiega il ministro Maria Cristina Messa sottolineando che "la raccomandazione continua a essere per lo svolgimento di tutte le attività prevalentemente in presenza" ma restano gli strumenti di didattica a distanza messi in campo da atenei, conservatori, accademie, istituti" a garanzia di chi non riesce ad andare in presenza.
Insieme alla norma sull'obbligo l'altra misura sulla quale si punta per "raffreddare" la curva del Covid è nuovamente il ricorso allo smart working. Il governo, attraverso i ministri per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato una circolare per sensibilizzare le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a usare pienamente gli strumenti di flessibilità che le discipline di settore già consentono sul ricorso allo smart working.
IL GREEN PASS
Dal 20 gennaio, fino al 15 giugno, scatta l’obbligo di Green Pass base per accedere alle attività di servizi alla persona come parrucchieri ed estetisti.
Il Green Pass base, dall’1 febbraio al 15 giugno, servirà anche per accedere ai servizi bancari e finanziari, ai negozi e ai centri commerciali, agli uffici pubblici (Comuni, Province, Regioni) e ai servizi pubblici, ad esempio l’Inps e le Poste.
obbligatorio dal 10 gennaio al 31 marzo per diverse attività, oltre che per salire su tutti i mezzi di trasporto, compresi quelli locali e regionali. Fra queste gli eventi e le competizioni sportive e gli spettacoli al chiuso o all’aperto (teatri, cinema, sale da concerto e simili).
Il Super Green Pass dal 10 gennaio servirà anche per i centri culturali e i centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto. Compresi anche i centri congressi, le sagre e le fiere e i ristoranti e i bar, sia al chiuso che all’aperto.
Certificazione verde rafforzata necessaria anche per accedere ad alberghi e altre strutture ricettive e a feste e ricevimenti di matrimoni, battesimi e simili.
Dal 10 gennaio il Super Green Pass servirà anche per piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto, oltre che per l’accesso agli impianti sciistici.
Dunque per chi non possiede né il Super Green Pass né il Green Pass base si va verso la possibilità di accesso solo alle attività considerate essenziali, come i supermercati e le farmacie.
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