Nel weekend vanno in scena i campionati italiani indoor di atletica leggera ad Ancona. E se Marcell Jacobs, campione olimpico dei 100 metri, è il più atteso sulla distanza dei 60, c’è un pugliese che proverà a mettersi in mostra. È Luca Antonio Cassano, classe 1995, di Acquaviva delle Fonti. Vicecampione italiano nel 2019, scenderà in pista domenica alle 16.25 per la qualifica.
Non è semplice nemmeno essere tra i più veloci d’Italia, pur provenendo da un piccolo paese del sud.
«Vivo ad Acquaviva, mi alleno a casa, o a Bari o a Molfetta. Al sud siamo sfortunati per l’assenza di impianti indoor. Si pensi che la pista al chiuso più vicina fino a poco fa era ad Ancona. Ma con la forza di volontà si affronta tutto».
L’eventuale finale sarà un’ora dopo. Cassano, cosa si aspetta?
«Per me saranno un momento di passaggio, l’obiettivo è crescere soprattutto sui 100 metri, e se i risultati arrivano già sui 60, ci sono più possibilità di farlo. Mi piacerebbe centrare la finale e realizzare il mio record personale».
Podio impossibile?
«Diciamo che è molto difficile. I 60 metri non sono la mia gara clou, io sono più orientato sui 100. Questo sarà un test per capire se la preparazione è stata fatta bene. Il mio personale è 6’75 ma siamo consapevoli di poter correre ancora più forte».
Sui 100 ha fatto segnare il crono di 10’28 lo scorso settembre. L’avesse fatto prima, l’Olimpiade non sarebbe stata una chimera.
«È il tempo che mi ha permesso di tagliare uno dei miei traguardi, ovvero entrare nell’Aeronautica militare. Diciamo che quel tempo, corso a maggio o giugno, mi avrebbe permesso di lottare per la staffetta. Ma ho pochi rimpianti: hanno corso i ragazzi che in quel momento hanno dimostrato di essere più forti».
Da cosa è stato condizionato nella sua rincorsa?
«Ho avuto il covid e questo ha influenzato la mia preparazione. C’è stata un po’ di delusione, perché sarebbe stato bello andare all’Olimpiade, e non per forza da titolare. Purtroppo non ci siamo riusciti e guardiamo avanti».
Anche perché il calendario del 2022 è molto fitto.
«In estate ci saranno i Mondiali a Eugene in Oregon, gli Europei a Monaco e i Giochi del Mediterraneo in Algeria. Sono tre manifestazioni molto importanti, l’obiettivo è centrare una maglia azzurra per partecipare a queste competizioni».
Domenica il favorito sarà un certo Marcell Jacobs.
«Un bravissimo ragazzo, prima di tutto. Ho avuto modo di condividere con lui molti raduni e manifestazioni internazionali. Siamo stati anche in camera insieme, è una persona molto disponibile, amico con tutti».
Si aspettava il suo exploit?
«Ero certo potesse andare forte e arrivasse in finale, ma non che vincesse i 100 metri all’Olimpiade, con il tempo di 9’80 e il record europeo. Ha fatto qualcosa di incredibile. È una leggenda».
E pensare che le è anche capitato di fare meglio di lui.
«Solo una volta, in realtà, nel 2017 ai campionati italiani assoluti. Ma non era al top e aveva avuto problemi fisici. Per il resto Marcell ha sempre vinto anche perché è semplicemente il più forte».
Come può un ragazzo di 1,65 ottenere certi risultati?
«Madre natura ti dà e madre natura ti toglie. Ognuno ha le sue caratteristiche: Marcell per esempio è alto, ha falcate ampie, io sono basso e ho frequenze elevatissime. È proprio questo il mio punto di forza. Sono un velocista atipico: per quanto abbia frequenze alte, sono più forte nella seconda parte di gara. Decelero meno degli altri e spesso vinco proprio nel rush finale».
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