top of page

Il virus ora va piano, in Italia calano contagi e ricoveri. "In ospedale quasi tutti NO VAX"



Scendono i nuovi casi (-14,7%), i ricoveri ordinari (-3,3%) e le terapie intensive (-1,6%). In ospedale ci sono quasi esclusivamente persone non vaccinate. Lo afferma la Fondazione Gimbe nel consueto monitoraggio settimanale sulla situazione Covid in Italia nella settimana 8-14 settembre. Gimbe rileva tutti i numeri in calo, compresi quelli di ricoveri e terapie intensive.


Un trend confermato anche in Puglia. Nella settimana in questione la provincia con il più alto numero di contagiati è la BAT: 54 nuovi casi; poi Lecce, 42; Brindisi, 31; Foggia 28; Bari 25 e Taranto 16.


Per quanto riguarda la campagna vaccinale: frenata delle prime somministrazioni (-200 mila rispetto alla settimana precedente), l'esitazione persiste soprattutto negli over 50. Gimbe rileva inoltre che ci sono 10 milioni di dosi in frigo e ancora oltre 3 milioni di over 50 senza alcuna copertura. Per quanto riguarda le "cure domiciliari": la disinformazione pubblica, secondo la Fondazione, confonde le persone e danneggia la salute.


In calo ricoveri: -3,3% in reparti ordinari; -1,6% in terapia intensiva Sono in calo dunque i casi attualmente positivi (122.340 vs 133.787), le persone in isolamento domiciliare (117.621 vs 128.917), i ricoveri con sintomi (4.165 vs 4.307) e le terapie intensive (554 vs 563). A livello nazionale il tasso di occupazione rimane basso (7% in area medica e 6% in area critica), anche se persistono notevoli differenze regionali: per l’area medica si collocano sopra la soglia del 15% Sicilia (21%) e Calabria (17%); per l’area critica sopra la soglia del 10% Marche (13%), Sicilia (11%) e Sardegna (11%).


"Iniziano a scendere anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – con una media mobile a 7 giorni di 36 ingressi/die rispetto ai 42 della settimana precedente". Ancora 33,7% tra i 12-19 anni senza memmeno una dose Con le scuole già ripartite, preoccupa che nella fascia 12-19 anni, nonostante il costante incremento delle coperture, ancora 1,53 milioni di ragazzi (33,7%) non abbiano ricevuto nemmeno una dose di vaccino, con rilevanti differenze regionali. Il 67,5% dei sardi ha completato il ciclo vaccinale Il 67,5% dei sardi, contro il 68% degli italiani, ha completato il ciclo vaccinale, mentre vi è un ulteriore 8,4% (media Italia 6,1%) che ha ricevuto solo la prima dose. Lo rileva la Fondazione Gimbe nel consueto monitoraggio settimanale.


Gli over 50 anni che non hanno ricevuto nessuna dose di vaccino rappresentano l'11,4% contro l'11,1% in Italia. Arriva invece la conferma che a trainare la campagna di vaccinazioni in questa fase è la popolazione 12-19 anni: in Sardegna i giovanissimi che non hanno ricevuto nessuna dose di vaccino sono pari al 25,5%, mentre nel resto del Paese il dato si attesta sul 33,7%. Cartabellotta: "Disinformazione su cure a casa, si confondono italiani" "E' inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici, tra cui medici e politici, che, sovvertendo la metodologia della ricerca scientifica, alimentano la disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone. Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri confidando in protocolli di terapia domiciliare non autorizzati o addirittura in farmaci dannosi e controindicati".


Lo rimarca Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, nel commento al report settimanale tornando sulle polemiche intorno ai protocolli di cure domiciliari anti-Covid rilanciati sui media. Cartabellotta ricorda il contesto in cui si innestano queste polemiche. "Il progressivo aumento delle coperture vaccinali e l'adesione ai comportamenti individuali hanno permesso di contenere la quarta ondata e i nuovi casi e i ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere. Tuttavia - osserva - con l'autunno alle porte, la riapertura delle scuole e i 9,4 milioni di persone, oltre agli under 12, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell'assistenza ai pazienti non Covid".


New Acquaviva è anche su Telegram: le nostre news sul tuo smartphone



Comments


bottom of page