Colpi di fucile contro un cucciolo di cinghiale, a pochi metri di distanza dal centro abitato. Succede a Gioia del Colle e a denunciare l’accaduto sono i volontari del WWF Alta Murgia-Terre Peucete.
“Nel pomeriggio di mercoledì sono stati esplosi dei colpi di arma da fuoco a breve distanza della comunità terapeutica Fratello Sole – spiegano dal WWF -. La violenza dei colpi ha spaventato gli ospiti della comunità che, cercando di capire come mai qualcuno sparasse nei pressi della struttura, si sono imbattuti in un piccolo di cinghiale agonizzante in una pozza di sangue. Sono stati allertati i Carabinieri Forestali che, pur passando al setaccio la zona, non sono riusciti a individuare il responsabile. Gli stessi Carabinieri Forestali hanno contattato un nostro volontario sul territorio per cercare di soccorrere il piccolo cinghiale di circa 2 mesi d’età. Il volontario, vista la gravità della ferita, ha provveduto a trasportare con urgenza il cinghiale presso l’Osservatorio Faunistico Centro Recupero Selvatici della regione Puglia”.
“Purtroppo – continuano i volontari – anche il personale dell’osservatorio ha constato l’estrema gravità della ferita: il colpo, molto probabilmente a palla singola, ha squarciato la coscia del cucciolo e frantumato l’osso. Questa la cronaca dell’evento, ma non possiamo esimerci dal commentare il violento gesto criminale. Un crimine contro un essere vivente. Un gesto vile e crudele, come quello di uccidere un cucciolo indifeso. Un’azione a nostro parere sicuramente premeditata, portata a termine con munizioni specifiche per la caccia al cinghiale, fuori dal periodo consentito. E con il forte sospetto che la scrofa con i suoi cuccioli sia stata braccata e appositamente spinta allo scoperto”.
Da qui, il promemoria relativo alle leggi in vigore e un appello ai cittadini. “Ogni situazione sospetta, come la presenza nelle campagne di uomini armati al di fuori dei periodi o delle giornate autorizzate alla caccia, può essere segnalata chiamando il 1515 – ricordano dal WWF -. L’attuale stagione venatoria in Puglia è iniziata il 19 settembre e terminerà il 30 gennaio, ma le tre giornate settimanali fisse in cui è consentito cacciare sono mercoledì, sabato e domenica. Inoltre non tutte le specie sono cacciabili nel periodo indicato.
Ad esempio, la caccia al cinghiale quest’anno in Puglia è consentita solo dal 2 ottobre al 29 dicembre. Ricordiamo anche che per tutelare l’incolumità dei cittadini la legge vieta di cacciare a meno di 100 metri dalle abitazioni e 50 metri da ferrovie e strade, comprese quelle comunali non asfaltate. Inoltre è vietato sparare in direzione di case, strade e ferrovie a meno di 150 metri di distanza”.
Nel 2020 in Puglia sono stati aperti 460 procedimenti penali, il 4,97% di quelli nazionali, con 390 indagati per crimini contro gli animali. Il dato emerge dal 22esimo Rapporto Zoomafia 2021 redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav. “La Puglia si conferma tra le regioni a maggior rischio attività criminali a danno di animali e non solo delle forme organizzate, sistemiche o associative – dice Ciro Troiano – ma anche dei maltrattamenti comuni, perpetrati singolarmente, che rappresentano la maggioranza dei casi e che coinvolgono il maggior numero di vittime animali”.
A Bari sono stati registrati 91 procedimenti con 30 indagati. Rispetto al 2019, i fascicoli sono aumentati del 20%, mentre si registra un calo degli indagati del 33%. A Foggia sono stati registrati 126 procedimenti (+5%) con 177 indagati (+149%). A Taranto i procedimenti sono stati 59 (-31%) con 44 indagati (+10%). A Trani 32 procedimenti (+88%) con 29 indagati (+93%). I procedimenti riguardano corse di cavalli e doping, pesca di frodo, traffico di fauna selvatica, macellazioni clandestine, bracconaggio organizzato.
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