top of page
Immagine del redattoreNew Acquaviva

Focolaio choc ad Acquaviva Il sindaco: "Dati sottostimati, qui da noi pochi tamponi"




Di Giuseppe Di Bisceglie


L'apertura dei cancelli del cimitero comunale sono il segno di un lieve miglioramento della situazione contagi da Covid 19 nel comune di Acquaviva. Solo due settimane fa era il comune pugliese con il tasso più alto di positivi al coronavirus; oggi la maglia nera non è più sua ma la situazione non può dirsi tranquilla. I dati destano ancora preoccupazione, con un tasso di due volte superiore a quello limite per la zona rossa: 495 ogni 100 mila abitanti.


<<Ma i numeri non potrebbero essere fedeli alla realtà>>, mette in guardia il sindaco Davide Carlucci, facendo suo il timore dei medici di famiglia che nei giorni scorsi hanno scritto all'assessore Lopalco manifestando le loro perplessità sull'andamento dei tracciamenti. <<Come possiamo contrastare l'emergenza pandemica se alla nostra richiesta di tampone per pazienti sintomatici, il primo appuntamento disponibile è 30 giorni dopo? Che strumenti abbiamo per isolare i positivi e contenere i contagi se le nostre prenotazioni per i tamponi vengano puntualmente rigettate perchè l'agenda è piena? >>, lamentano i medici cittadini, rappresentanti dal dottor Diego Ventura. <<Se ci sono difficoltà nel reperire personale si interpelli il ministro della Salute, si evidenzi il problema.


Si tratti con maggiore attenzione la situazione dei comuni più esposti a criticità. Li dove ci sono impennate si aumentino i tamponi>>, reclama il sindaco Carlucci. Il timore di sindaco e medici è chiaramente esplicitato nella missiva inviata a Lopalco: <<Visto il ritardo nell'esecuzione di tamponi e il numero di nostre richieste non evase, siamo fermamente convinti che il reale di numero di contagi sia estremamente superiore a quello ufficiale>>.


L'ultimo dato in possesso del primo cittadino parla di 615 persone in isolamento di cui 260 positivi. Un numero nettamente inferiore rispetto a quello registrato nelle scorse settimane. Solo 4 giorni fa ne erano 313. In città, però, nessuno è convinto che i numeri rispecchino la realtà. L'ottimismo è ancora lontano. <<Si respira un senso di scoramento.


Persino nel giorno di San Giuseppe, tradizione centenaria nella nostra città, i banchi della chiesa sono rimasti vuoti. Tante famiglie e bimbi sono in quarantena o positivi e ci stiamo impegnando trasmettendo via internet le funzioni religiose e le attività cosi da non lasciare soli i ragazzi>>, spiega don Mimmo Natale, parroco di Santa Maria Maggiore. Vito Abrusci, referente cittadino di Confcommercio, è invece la voce dei commercianti.


<<Non ci si contagia nei negozi - afferma- Un tempo il flusso di gente che passava dall'ospedale o dalle scuole era una iniezione per l'economia cittadina. Oggi tutto è fermo. Stiamo elaborando strategie per incoraggiare i consumi ma se la situazione rimane questa la prospettiva non è rosea non soltanto per bar e ristoranti ma per tutte le altre attività economiche>>.


New Acquaviva è anche su Telegram: le nostre news sul tuo smartphone


854 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page