Un piano straordinario di assunzioni è quanto chiedono i sindaci di sette Comuni pugliesi, Acquaviva delle Fonti, Bitonto, Cassano, Gravina in Puglia, Grumo Appula e Casamassima nel Barese e San Paolo Civitate (Foggia), in un documento che sarà adottato nei rispettivi Consigli comunali e poi sottoposto al Governo.
Il Sindaco di Acquaviva Davide Carlucci comunica sulla sua pagina Facebook:
In questi mesi si sta giustamente provvedendo a elargire ristori, sussidi, redditi di cittadinanza e di emergenza. Ma siamo sicuri che solo questa possa essere la risposta a giusta alla crisi? Noi abbiamo bisogno di creare valore per rilanciare l'economia e questo lo si fa attraverso il LAVORO. Ad Acquaviva abbiamo 400 nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza ma nessuno di loro è impegnato (e non per colpa loro) per rendere più attrattiva la nostra città o per mettere in circolo l'energia che serve alla ripresa, sia che lavorino nel settore pubblico che nel privato.
In compenso abbiamo solo 60 dipendenti comunali che dovrebbero occuparsi di attrarre, utilizzare e spendere i fondi comunitari in arrivo e quelli che già sono arrivati, distribuire le risorse per le famiglie in crisi, provvedere al completamento e alla realizzazione delle opere pubbliche, progettarne di nuove, autorizzare nuove attività economiche, evitare l'abbandono delle fasce deboli della popolazione, controllare che tutti rispettino le norme anti-Covid, fornire ai cittadini tutti i servizi demografici di cui hanno bisogno, recuperare attraverso i tributi le somme che servono per le necessità collettive, e potrei continuare quasi all'infinito.
Ecco perché forse è arrivato il momento di fermarci un attimo e riflettere se non è il caso di cambiare strategia, invertendo la china che ci sta portando a retribuire sempre più chi potrebbe dare molto e invece è costretto a non fare niente, e sempre meno chi potrebbe generare crescita.
La crisi sanitaria ed economica causata dalla pandemia – dicono – sta mettendo a dura prova il sistema della pubblica amministrazione, chiamato da un lato a provvedere alle necessità della popolazione, organizzando azioni costanti di protezione civile, dall’altro a mettere in campo urgenti interventi a sostegno delle categorie più duramente colpite.
A questa emergenza i Comuni, soprattutto nel Sud, hanno dovuto rispondere potendo contare su un numero di dipendenti assolutamente insufficiente e con piante organiche carenti». In particolare, i sindaci evidenziano le difficoltà nel garantire i controlli anti-Covid, ricordano che «i piani sociali di zona sono inadeguati a fornire la dovuta assistenza agli anziani e ai soggetti non autosufficienti particolarmente soli e indifesi di fronte alla pandemia» e anche che «l’arrivo dei finanziamenti del Recovery Fund, che dovrebbero servire a iniettare risorse per una rapida ripresa economica, sicuramente troverà impreparati e sguarniti gli enti locali, vista l’assoluta carenza di figure tecniche in grado di progettare e affidare le opere e gli interventi da realizzare».
Per questo «ora più che mai – aggiungono – è necessario che il Governo predisponga un piano straordinario di assunzioni che possa anche rappresentare una risposta, sia pure parziale, alla grave ondata di disoccupazione che si prevede nella prossima primavera quando saranno cessati gli effetti del divieto di licenziamento imposto dal Governo
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