di Antonello Cassano
Si fa più concreta la possibilità che la Puglia resti in zona rossa per la sesta settimana consecutiva. I numeri dei contagi sono ancora preoccupanti (nell'ultimo bollettino si registrano 1.488 nuovi casi). E se è vero, come fa notare l'assessore regionale alla Sanità, Pierluigi Lopalco, che i dati pugliesi sono in miglioramento con un Rt inferiore a 1 e un'incidenza sotto i 250 casi ogni 100mila abitanti, è altrettanto vero che la pressione dei ricoverati negli ospedali è ancora molto forte.
Ed è proprio quest'ultima difficoltà che rende difficilmente realizzabile la possibilità che oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella consueta ordinanza settimanale possa portare la Puglia in zona arancione. Troppi i 2mila 169 ricoveri in tutti gli ospedali regionali. Fra questi ci sono 1.892 ricoverati nei reparti medici e 277 nelle terapie intensive. Proprio su quest'ultimo fronte si registra un nuovo e non invidiabile record per la Puglia con il numero maggiore di nuovi ingressi (34) fra le regioni italiane nelle terapie intensive.
E a conferma della difficile situazione epidemiologica in cui tuttora si trova la nostra regione arriva anche l'aggiornamento della mappa da parte del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). In quella mappa la Puglia, la Valle d'Aosta e il Piemonte sono le uniche regioni italiane che restano colorate in rosso scuro, cioè con ancora una elevata incidenza di contagio da Covid.
Potenziare il tracciamento
Nel tentativo di rafforzare la rete del tracciamento, da troppo tempo in estrema difficoltà e non in grado di effettuare un numero di tamponi tale da coprire la richiesta sul territorio, ora la Regione decide di dare la possibilità di effettuare test anche a laboratori di base, aziende private, medici di enti pubblici non sanitari, nonché medici e ufficiali sanitari delle forze dell'ordine e delle forze armate. La giunta regionale ha approvato una modifica alle regole che danno la possibilità di iscrizione all'elenco delle strutture autorizzate all'esecuzione di test molecolari Sars-Cov-2 anche per queste strutture. Si allarga così la platea di coloro che possono procedere alla prescrizione e esecuzione dei test.
Il nodo delle vaccinazioni
Il vero nodo rimane il numero delle vaccinazioni. Dopo giorni di difficoltà, ora la Puglia viaggia al ritmo di circa 20mila dosi iniettate al giorno, tante quante quelle richieste dal commissario straordinario per l'emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Al momento sono 870mila le dosi somministrate in totale, pari all'81,4 per cento dei vaccini ricevuti. Un dato che fa risalire la Regione nella classifica nazionale per numero di somministrazioni. Attualmente il 77 per cento degli over 80 ha ricevuto la prima dose, in linea con la media nazionale.
Quanto alla seconda dose, in Puglia sono il 44 per cento gli over 80 che l'hanno ricevuta (contro il 36 per cento che viene registrato in ambito nazionale). Negli ultimi giorni inoltre sono stati vaccinati 20mila 79enni (il 59 per cento del target) e 14mila 78enni (il 36 per cento). Oggi si proseguirà con l'apertura della vaccinazione dei pugliesi senza fragilità alla doppia annualità dei nati nel 1948 e 1949, quindi dei 73enni e 72enni. Si proseguirà sabato con 71 e 70enni e domenica con i 69enni. Si andrà avanti fino all'esaurimento dei vaccini disponibili e resta sempre confermato l'appuntamento per chi ha effettuato l'adesione alla vaccinazione sul sistema "La Puglia ti vaccina", che avrà un accesso prioritario nei giorni e nella fascia oraria programmati. Le altre modalità di adesione sono il numero verde 800.71.39.31 (attivo dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20) e le farmacie accreditate al servizio FarmaCup.
Le nuove dosi in arrivo
Sul fronte degli approvigionamenti al momento sono disponibili circa 90mila dosi di Pfizer e poco meno di 2mila dosi di Moderna. Già per lunedì prossimo è stato pianificato l'arrivo di nuove 27mila dosi Moderna, comunque, mentre per mercoledì prossimo è calendarizzato l'arrivo di 104mila dosi di Pfizer. Ma la platea di persone che devono ricevere il vaccino è ancora molto ampia, se si considera che ci sono 605mila pugliesi fra i 50 e 59 anni e 583mila fra i 40 e i 49 anni che non sanno ancora quando potranno prenotare la loro somministrazione.
La richiesta dei sindaci
Sedici sindaci dell'area metropolitana di Bari hanno scritto all'Asl e alla Regione, includendo l'assessore Lopalco e il capo dipartimento Salute, Vito Montanaro, chiedendo di inserire le strutture vaccinali comunali Covid allestite per le somministrazioni ai cittadini fragili e over 80 mediante medici di base, nel sistema di prenotazione Cup per le vaccinazioni di tutte le fasce d'età. La lettera è stata sottoscritta dai sindaci di Acquaviva delle Fonti, Alberobello, Binetto, Bitetto, Bitritto, Cellamare, Gioia del Colle, Giovinazzo, Locorotondo, Modugno, Noci, Noicattaro, Palo del Colle, Rutigliano, Santeramo in Colle e Terlizzi.
© Fornito da La Repubblica
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