Le perquisizioni sono state eseguite dalla Guardia di finanza di Bari, su disposizione della Procura, nei confronti di Francesco Girardi di Acquaviva delle Fonti, Antonio Illuzzi di Giovinazzo, Luca Ciro Giovanni Leccese di Foggia, Donato Mottola di Noci, Domenico Tancredi di Altamura, Sigismondo Zema di Bari, tutti imprenditori e tecnici accusati di corruzione e turbativa d'asta. Sono tutti indagati di presunti episodi corruttivi in concorso con Mario Antonio Lerario, in carcere da ieri per corruzione, arrestato in flagranza dopo aver intascato una presunta tangente da 10 mila euro da uno degli imprenditori.
Lerario concittadino acquavivese è stato fermato, dopo aver ricevuto, in una busta, la somma di 10.000 euro in contanti da parte di un imprenditore che opera nel settore dell’edilizia. L’arresto in carcere è avvenuto nell’ambito di indagini in corso relative all’attività di Lerario come dirigente della Protezione civile regionale. A quanto si apprende, l’imprenditore che avrebbe consegnato al dirigente la busta con denaro ritenuta una tangente, “ha in corso – fa sapere la Procura in una nota – contratti di appalto per la somma di oltre 2 milioni di euro con la Protezione Civile regionale”. Dopo l’arresto in flagranza, la Procura chiederà la convalida della misura cautelare e l’indagato comparirà dinanzi al gip per essere interrogato.
Delle indagini giudiziarie la politica deve interessarsi, molto. Non per fare sciacallaggio, non per speculare, né tanto meno per assolvere. Ma per capire dove si è sbagliato. - scrive il sindaco su Facebook -
L'inchiesta che ha portato all'arresto di Lerario sta portando alla luce tutti i limiti, è un mio parere, di una politica troppo concentrata su Bari. La scelta di approfittare della necessità di dotarsi di un ospedale Covid per risolvere il problema dei padiglioni della Fiera che non si sa più come riempire, è stata una decisione perdente. Si è cercato di piegare le strategie regionali alle esigenze del capoluogo, ormai bulimica di servizi centralizzati che fatica a gestire.
Come scrissi nel novembre del 2020, ad Acquaviva esisteva un'alternativa molto più valida: bastava ristrutturare Collone, che aveva già a portata di mano, distanti una manciata di metri, tutti i reparti di rianimazione e di altre specialità che possono servire in caso di emergenza per la cura del coronavirus. Questa alternativa non è stata presa in considerazione. Perché? Perché è più importante Bari. Perché viene prima Bari.
Probabilmente dire queste verità mi costerà caro, perché la politica pugliese è tutta dominata ormai da questa città, che pure ammiriamo e amiamo, ma che continua a fagocitare e a soffocare il suo entroterra e il resto della regione, rischiando di fare la parte del leone anche nella distribuzione dei fondi del Pnrr. Forse sto toccando un tasto troppo delicato. Ma ho il grosso limite che non riesco a non dire la verità. E questa è una parte della verità.
L'altra è che occorre una scossa potente che liberi la politica di centrosinistra che da anni amministra (a mio giudizio complessivamente bene) la nostra Puglia dal peso di lobby, cordate e gruppi di potere che non hanno più niente a che vedere con l'ispirazione legalitaria e con la carica innovatrice del primo Emiliano. Il nostro presidente fu eletto sedici anni fa sindaco di Bari per ripulire quella città dalla melma affaristica che l'aveva trasformata in una palude. Ora troppi interessi si addensano su questa parte politica, la nostra parte, solo perché la considerano vincente.
A mio giudizio è necessario un radicale repulisti: cambiare tutto subito, mandare a casa vecchi portatori di voti opachi, discutibili performer di consensi ottenuti con antichi metodi clientelari e trasformisti di lungo corso. Sostituirli con giovani leve selezionate soprattutto per il merito, magari pescandole nella grande massa degli "espatriati", nelle università o negli ultimi anfratti di vitalità dell'associazionismo politico regionale: purché sia rintracciabile nel loro profilo una forte tensione valoriale, un impegno civile in qualche modo certificato, un bagaglio di esperienze e battaglie condotte nei due temi oggi più che mai attuali, la lotta alle diseguaglianze e la difesa dell'ambiente.
Solo chi non fa non commette errori. Ma ora serve un deciso scatto di reni. Prima che la patologia dilaghi.
Due brutte notizie hanno funestato la vigilia di Natale nella nostra comunità. - scrive il sindaco su Facebook - In modo diverso, anche la notizia dell'arresto del nostro concittadino Mario Lerario, dirigente della Regione Puglia, ha provocato turbamento.
Noi abbiamo conosciuto Mario come funzionario che spesso si è adoperato per risolvere problemi e per far sviluppare progetti di protezione civile anche nella nostra città. -continua Carlucci - Sugli aspetti che sono emersi ieri, è bene che la magistratura, alla quale non mancherà mai il nostro pieno sostegno, faccia i dovuti accertamenti, affinché sia restituita fiducia nella cosa pubblica, valore che consideriamo supremo.
A tutte le persone che soffrono per quanto accaduto va la nostra vicinanza.
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