Con un lungo post su Facebook l'assessore dice la sua sulla diatriba che si sta scatenando in questi giorni:
Sembra essere l'argomento principale di discussione degli ultimi giorni. Obbligo o non obbligo? Niente di meglio, nel Paese dei Tifosi, per creare i partiti dei favorevoli e contrari.
Io faccio coming out: sono favorevole non ad un singolo obbligo, ma ad obblighi multipli che elenco di seguito.
OBBLIGO DI INFORMARE: la sanità pubblica deve attivarsi per fornire informazioni chiare e trasparenti su efficacia e sicurezza del vaccino.
OBBLIGO DI ORGANIZZARE: l'offerta vaccinale deve essere efficiente e fluida. Perdere tempo in questa operazione sarebbe imperdonabile.
OBBLIGO DI PROCURARE IL VACCINO: nella competizione internazionale abbiamo visto che le fughe in avanti da parte di questo o quel governo possono far saltare tutti i sentimenti di solidarietà europea. Bisogna vigilare e essere sicuri che i fornitori non considerino l'Italia un mercato non prioritario.
OBBLIGO DI DARE L'ESEMPIO: medici ed operatori sanitari devono aderire alla vaccinazione con tranquillità (se non con entusiasmo) e trasmettere sicurezza al cittadino. Un medico che ha dubbi sulla vaccinazione dovrebbe avere tutti gli strumenti culturali per fugare da solo i propri dubbi leggendo letteratura ed informazioni scientifiche. Un medico che esprime pubblicamente dubbi infondati sul piano scientifico non è degno di questo mestiere. Non perché danneggia la vaccinazione, ma perché dimostra di essere ignorante. Da un medico che non conosce la differenza fra mRNA e DNA io, sinceramente, non mi farei prescrivere neanche un'aspirina.
Insomma, prima di parlare di OBBLIGO DI VACCINARSI per il cittadino dobbiamo parlare di OBBLIGO DI VACCINARE da parte del servizio sanitario.
Si chiama offerta attiva, i professionisti di sanità pubblica la conoscono bene. Se funziona, non serviranno altri obblighi.
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