Sono 21 mila gli ettari di frutteto da recuperare in Puglia, andati persi negli ultimi 10 anni a causa della cementificazione e dell’abbandono per rispondere alla svolta salutista dei consumatori trainata dall’emergenza sanitaria causata dal Covid. Il 2021 è stato dichiarato ‘Anno internazionale della frutta e della verdura’ dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) ricorda Coldiretti Puglia
«La Puglia è prima in Italia per aziende che producono ortaggi e seconda per frutteti. Ha numeri da record su uva da tavola, pesche, ciliegie e agrumi per quanto riguarda la frutta. Le produzioni nella maggior parte dei casi sono caratterizzate da un’accuratezza nelle fasi di coltivazione e raccolta, dove la mano dell’uomo non può essere sostituita dalle macchine- ricorda Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il comparto ortofrutticolo in Puglia è pari al 16% circa della superficie ortofrutticola nazionale – aggiunge Coldiretti Puglia - con l’orticoltura ampiamente diffusa in tutte le provincie nelle aree irrigue. Sono cresciute del 25% le vendite di frutta e verdura nei mercati contadini in Puglia anche grazie ai servizi di ritiro e di domicilio organizzati dagli agricoltori per venire incontro ai limite di movimentazione dei consumatori dovute all’emergenza Coronavirus.
“Servono un impegno di filiera e una visione strategica per salvare il frutteto pugliese che in 10 anni dal 2010 ad oggi – conclude il presidente Muraglia - si è ridotto del 26% per colpa del consumo del suolo, della tropicalizzazione e scelte sbagliate di pianificazione e programmazione. Al contempo è necessaria una grande azione di responsabilizzazione dal campo allo scaffale – conclude Coldiretti Puglia - per garantire che dietro tutti i prodotti agricoli e agroalimentari in vendita, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguardi l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore lungo la filiera per scongiurare la deflazione nei campi che nuoce sia agli agricoltori che ai consumatori.
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